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SOPRAVVISSUTO

Inviato da Giuseppe Carovigno il

Caro amico,

Oggi ti scrivo con il cuore colmo di gratitudine e speranza, nonostante le prove che la vita ci ha riservato. Sono qui a raccontarti la mia ESPERIENZA, colma di sopravvivenza e rinascita, una storia di lotta e di amore per la vita che continua - fortunatamente - a pulsare dentro di me.

Ero sulla strada quella domenica fatale, quando il destino ha deciso di mettermi alla prova. Un istante, un attimo di distrazione, e tutto è cambiato. Il frastuono dei detriti sotto la scocca della macchina, il rumore dei metalli che si contorcevano intorno a me, le immagini offuscate di quello che mi succedeva intorno, lo scoppio tremendo degli airbag e la puzza del gas che li avevano riempiti in una frazione di secondo, il parabrezza segnato dall'urto contro il muretto o dal volo modello "Hazard di Bo e Luke"... e poi il silenzio... la consapevolezza... ero vivo.

Nel frattempo 4 angeli si erano fermati per prestare i primi soccorsi, mi hanno aiutato ad uscire dalla macchina, a prendere i bagagli dal portabagagli ed a sistemarli a bordo strada. Hanno chiamato il 113, e atteso l'arrivo degli organi competenti... a loro va il mio più grande ringraziamento e spero di incontrarli presto per festeggiare con loro la mia RINASCITA. 

Ho sentito il calore delle mani che mi hanno soccorso, ho visto lo sguardo amorevole di chi non conoscevo che cercava di capire come stessi, ho ascoltato le parole di conforto che mi dicevano di stare calmo e sereno e che il peggio era passato. Ho compreso il valore prezioso di ogni singolo respiro, di ogni battito del cuore. Ho deciso di aggrapparmi alla vita con tutte le mie forze, di lottare per ogni istante di felicità che ancora mi è concesso, anche grazie ai miei 4 ANGELI.

A breve avrei sentito il dolce suono delle sirene, ma il vuoto assordante che si è aperto dentro di me, in quel momento, mi ha fatto toccare il fondo dell'abisso, ho sentito il peso dell'incertezza e del dolore.

Ma da quel buio profondo, ho trovato la forza di risalire. Oggi - a distanza di qualche giorno - i dolori sono arrivati, ma guardo avanti con occhi diversi, con occhi che sanno cogliere la bellezza anche nei piccoli gesti quotidiani. Ogni alba è un dono prezioso, ogni tramonto un promemoria della fragilità e della meraviglia di esistere. Ogni sorriso è un raggio di luce nel buio, ogni abbraccio un balsamo per l'anima ferita.

La vita che verrà è un mistero avvolto nel velo dell'incertezza, ma è anche una tela bianca pronta ad accogliere i colori della speranza e della rinascita. 

Non so cosa mi riserva il futuro, ma so che affronterò ogni sfida con coraggio e determinazione. So che non sarò mai solo, perché porto nel cuore il ricordo di chi mi ha amato e sostenuto lungo il cammino.

Caro amico che sei arrivato a leggere fino a qui, ti scrivo queste parole come un inno alla vita che continua a vibrare dentro di noi, nonostante le tempeste e le avversità. Ti scrivo per dirti che anche nei momenti più bui, c'è sempre una luce pronta a guidarci verso la salvezza. Ti scrivo per ringraziarti di essere al mio fianco in questo cammino chiamata VITA e, a voi, polizia, vigili del fuoco, 118, di avermi mostrato il vero significato della solidarietà e della professionalità. Soprattutto loro - 113 e ANAS - hanno aspettato con me fino all'arrivo del carro attrezzi dotato di gru, anzi, se non era per loro, neanche sarebbe arrivato. E' arrivata la pioggia e loro erano sempre lì in attesa di sapere come evolveva il mio dolore (più quello interno che esterno)... GRAZIE DI CUORE AMICI IN DIVISA.

Ringrazio i sig.ri Popp e Rapp inventori della BMW, il sig. Peter Florjančič inventore dell'AIRGAB e il sig. Nils Bohlin inventore della CINTURA DI SICUREZZA, per avermi dato la possibilità di essere qui oggi. Usate le cinture, sempre, perché non saprete mai quando il destino colpirà e, in quel momento, è meglio tenersi pronti. 

Che la vita che verrà sia un viaggio ricco di sorprese e di gioia, un viaggio che affronteremo ANCORA insieme, con il cuore pieno di speranza.

Con affetto, il vostro sconosciuto nella scarpata a cui avete donato un pezzo del vostro tempo, un pezzo della vostra vita.

Giuseppe Carovigno